(AICIS)  Si è suicidato dopo aver sparato alla moglie, uccidendola, e ai figli gemelli, minorenni, uno dei quali è morto in ospedale. Ha ucciso anche il cane che viveva in casa con loro in una villetta di Carignano nel torinese. L’arma utilizzata, una pistola, era detenuta dall’uomo in modo legale.

La tragedia è avvenuta intorno alle 5.30. L’uomo, un 40enne, avrebbe annunciato le sue intenzioni al telefono, in una conversazione col fratello che vive nel cuneese. Alla base del gesto pare esserci la crisi del rapporto coniugale.

Il 49% degli omicidi avvengono in famiglia: Complessivamente, dal 2000 a oggi, gli omicidi in famiglia in Italia sono stati 3.539, in media uno ogni 3 omicidi volontari. Nell’anno 2018 il 49,5% degli omicidi volontari in Italia (163 su 329) sono avvenuti all’interno della sfera familiare o affettiva. Il 67% (109) delle vittime erano donne. L’autore degli omicidi in famiglia nell’88,1% dei casi è un uomo, con un’età media passata da 43,9 anni nel 2000 a 51,5 nel 2018. Resta forte l’incidenza di vittime straniere (33, una su 5), il 10% in più rispetto alle 30 del 2017.

Secondo l’ultimo Rapporto Eures sul fenomeno il maggior numero di vittime (49,1%) degli omicidi in ambito familiare si registra all’interno della relazione di coppia (in essere o passata) ma a crescere (del 47,6%, dai 20 del 2017 ai 31 del 2018) è anche il numero di figlicidi.

Nello stesso 2018 il numero di vittime di omicidi familiari è aumentato al Sud (+14%, da 57 a 65 vittime) e al Centro (+7,1%, da 28 a 30) mentre sono diminuiti al Nord (-16%, da 81 a 68).

Il fenomeno a livello regionale: Nonostante la diminuzione dei casi al nord, i numeri assoluti collocano al primo posto a livello regionale, la Lombardia, con 29 omicidi in famiglia nel 2018 (+11,5); seguono il Lazio (17 vittime nel 2018 contro le 10 del 2017), la Campania (17 vittime nel 2018, stabili rispetto al 2017), la Sicilia (16 vittime, 4 in più rispetto all’anno precedente) e la Calabria (11 nel 2018 rispetto a 5 nel 2017).

Tra le province è Roma a registrare il record degli omicidi in famiglia nel 2018 (11, pari a +57,1% sul 2017, di cui 6 nella capitale), seguita da Caserta (9), Monza Brianza (8), Torino e Catania (7), Cagliari e Milano (5).

Cresce il fenomeno degli omicidi compassionevoli (o pietatis causa): Sempre secondo la ricerca dell’Eures è crescente fenomeno degli omicidi pietatis causa (o compassionevoli), dettati cioè dalla decisione dell’autore di porre fine ad una condizione di disagio estremo della vittima (grave malattia, demenza senile, ecc.) da lui ritenuta insostenibile” (23 casi nel 2018).

Il coinvolgimento dei figli – Nel 2018 le statistiche hanno contato infatti 31 figli uccisi dai genitori, con un incremento del +47,6% sull’anno precedente. In 20 casi di figlicidio gli autori sono stati i padri (64,5%) e in 11 casi le madri (35,5%). Prevalentemente, nei casi in cui è stata la madre ad uccidere, il bambino ucciso aveva un’età inferiore ad un anno.

I femminicidi: Nell’anno in riferimento sono state 130 le donne uccise, in media una ogni tre giorni. L’incidenza del numero di vittime femminili sul totale degli omicidi volontari – che nel periodo 2000-2018 si è attestata sul 29,6% – dopo essere scesa dal 38% del 2016 al 35,6% del 2017 è tornata a salire fino al 39,5% nell’anno 2018. 

AICIS