Sei persone sono finite nei guai in Sicilia, Abruzzo e Lombardia per detenzione e divulgazione di pornografia minorile. Ad individuarle e deferirle dalla Procura distrettuale di Messina la polizia di Stato di Catania e Messina a seguito di indagini condotte sotto la direzione del Centro Nazionale Contrasto Pedo Pornografia on-line (CNCPO) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Le indagini sono scattate dopo la denuncia della madre di un adolescente che si era accorta della presenza sullo smartphone della figlia di diverse sessioni di chat effettuate con singoli utenti, con scambio di foto e video di minori nudi in pose erotiche. Gli agenti hanno acquisito con sofisticate strumentazioni forensi il contenuto del telefono e, in particolare, delle comunicazioni WhatsApp. Oltre ai sei indagati maggiorenni, sono stati identificati alcuni utenti minori segnalati alla competente Procura per i minorenni. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati computer e smartphone, rinvenendo già in fase di perquisizione informatica immagini di pornografia minorile. Le province interessate dalle perquisizioni sono state: Messina, Catania, Palermo, Milano, Napoli e Teramo.
Pedopornografia e Pedofilia online
Gli studi sulle persone che adescano minori online hanno rilevato alcune costanti:
- Gli adescatori tendono ad evitare relazioni dirette e trascorrono la maggior parte del loro tempo in chat per ottenerne contatti finalizzati ad un’immediata gratificazione sessuale;
- Riescono ad entrare facilmente in sintonia e in empatia con la vittima;
- Sono compulsivamente impegnati in attività sessuali.
Questa categoria persone si suddivide a sua volta in due categorie: i primi sono coloro che si limitano alla ricerca di e allo scambio di materiale pedopornografico, i secondi cercano anche l’approccio sessuale con bambini e adolescenti, secondo due modalità: fantasy-driven, ovvero coloro che cercano solo sesso virtuale, senza incontrare di persona le vittime; contact-driven, ovvero coloro che cercano l’incontro fisico fuori dalla rete.
Uno studio dell’Università di Lancashire del 2003 ha distinto cinque fasi nell’adescamento online:
- Formazione dell’amicizia (Friendship forming stage);
- Formazione del rapporto di fiducia (Relationship forming stage);
- Valutazione del rischio di essere scoperto (Risk assessment stage);
- Fase della relazione esclusiva (Exclusivity stage);
- Fase sessuale vera e propria (Sexual stage).
Statistiche
Secondo dati di SOS Il Telefono Azzurro, nel 2017, ogni 72 ore circa si è verificato un caso di abuso sessuale su minore. In 4 casi su 10 la vittima ha meno di 10 anni, con una prevalenza di bambine (71,7%). Una vittima su tre tace per paura, per vergogna o per senso di colpa. Molti altri denunciano gli abusi a lunghissima distanza temporale, anche a venti o trent’anni dall’accaduto.
Secondo i dati relativi alla linea 114 Emergenza Infanzia dell’Associazione, le denunce di abuso sessuale o pedofilia rappresentano circa il 7,5% del totale dei casi gestiti dal servizio.
Ogni sette minuti appaiono sul web immagini di bambini abusati sessualmente. Nel 2017 sono stati individuati 78.589 URLs con immagini di abusi sessuali su minori. Il 55% delle vittime ha meno di dieci anni, mentre nel 40% dei casi l’abusante viene conosciuto online.
Gli abusi online si classificano in:
- sexting, ovvero invio di contenuti sessualmente espliciti via internet;
- sextortion, con cui si costringe qualcuno ad inviare video o immagini sessualmente espliciti;
- grooming, consistente in adescamento online;
- live distant child abuse, condivisione in streaming di video pedopornografici.
Complessivamente questi fenomeni rappresentano il 24,5% degli abusi online e sono cresciuti di circa un punto percentuale in soli 12 mesi, durante il 2017. Nello stesso anno, sono pervenute alla linea di ascolto 114 Emergenza Infanzia 1.250 segnalazioni di contenuti pedopornografici su internet e sui media, e 23 incitamenti alla pedofilia.
Il 21 maggio 2019, Meter onlus (www.associazionemeter.org) ha reso noto che, nei primi quattro mesi dello stesso anno, ha inoltrato denunce e segnalazioni per 5.826.458 foto e 102.630 video di contenuto pedopornografico, rinvenuti nel web e nel deepweb. Tali contenuti criminosi sono stati segnalati alle polizie italiana ed estere e ai server provider competenti allo scopo di stroncare il traffico di materiale fotografico e video rappresentativo di abusi sui minori. L’età delle piccole vittime coinvolte si colloca tra i 3 e i 7-10 anni.
AICIS