Fare squadra per giungere alla verità vera. E’ questo il messaggio del Generale Garofano ai frequentatori del Corso di Alta Formazione per l’ammissione all’esame di certificazione ai sensi della Norma UNI 11783:2020. Un’indagine giudiziaria può cambiare la vita delle persone: quella della vittima ma anche dell’imputato e dei suoi familiari. Ecco perché una cultura investigativa è indispensabile per rendere giustizia alle vittime, senza però trascurare i diritti della difesa. Una cultura investigativa che deve essere promossa a tutti i livelli: da coloro che intervengono per primi sulla scena del crimine, ai responsabili dell’investigazione, fino all’avvocato e al criminologo che collabora all’indagine. Nel corso della sua lezione il Generale Garofano ha introdotto le scienze forensi – oggi fondamentali nelle indagini – facendo riferimento anche ad esperienze maturate sul campo per i casi di cui si è occupato professionalmente. Le scienze forensi, però, ha avvisato il Generale, non possono da sole farsi carico di un’investigazione che invece richiede il concorso di ciascun ruolo nell’indagine. A questo proposito andrebbe valorizzato il compito dello psicologo nelle investigazioni, per l’escussione dei testi, per l’inquadramento delle personalità in causa e per la cosiddetta “autopsia psicologica” dei protagonisti e delle vittime. Fra i tanti casi, quello di Francesca Binetti, scomparsa nel 2013, e uccisa, secondo la ricostruzione giudiziaria dal custode della sua villa in Maremma.
Il Generale Luciano Garofano è stato un precursore della Norma UNI 11783:2020 avendo partecipato ai lavori di emanazione della norma e avendo presieduto la prima commissione di certificazione in Italia.
E’ un biologo forense specializzato in tossicologia forense. Vanta una lunga esperienza pregressa nell’Arma dei Carabinieri essendo stato al Comando dell’organismo investigativo-scientifico più accreditato in Italia e segnatamente il RIS di Parma. Già nel 1978 lavorava presso il comando della Sezione Chimico-Biologica del Centro Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma fino al 1995 diventando comandante della Sezione Biologia. Durante la sua carriera si è occupato dei casi più eclatanti di cronaca giudiziaria.
Ha svolto e svolge attività accademica presso diversi atenei italiani ed è impegnato in una intensa attività convegnistica per la diffusione della cultura criminologica.
E’ autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Conduce importanti programmi televisivi sulla materia delle scienze forensi come “L’altra metà del crimine” – in onda su LA7d – e fa parte dello staff della trasmissione televisive “Quarto grado” in onda su Rete4.
E’ presidente nazionale dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi https://www.acisf.it/ che si prefigge di colmare un certo ritardo culturale, professionale ed operativo, nel settore utilizzando fin da subito le risorse e le competenze disponibili sia in ambito istituzionale che privato e sfruttando le esperienze fin qui maturate, in Italia ed all’estero, attraverso un programma scientifico che punterà molto sul fattore innovazione e sulla ricerca e sviluppo (R&D), dando particolare risalto alle sinergie possibili fra discipline scientifiche e discipline umanistiche.