# di Rosaria Vittadini*

Con il termine truffa si intende un’azione disonesta commessa a danno di qualcuno, per procurarsi un illecito profitto. Oggi la truffa è l’insidia più pericolosa del nostro tempo. Ma quali sono le variabili che spingono a cadere in tale raggiro? Frank Stajano esperto di sicurezza della Università diCambridge e Paul Wilson artista della truffa e conduttori di un programma tematico sulla BBC, hanno collaborato insieme riuscendo ad individuare 7 principi psicologici della truffa:

1) Distrazione: l’attenzione si rivolge solo su  cui poniamo la nostra “coscienza”. I maghi della truffa usano questo trucco da tempo, sanno esattamente in quale direzione si muove l’attenzione della vittima, così tale da poterla truffare, camuffare e convincere. Un esempio per comprendere come si semplice cadere nell’inganno è il gioco delle famose 3 carte, dove dapprima  convincono la persona che vogliono truffare, che sia facile individuare la carta vincente e subito dopo aver puntato, ti distraggono;

2) Sottomissione sociale: fra gli studi più famosi che dimostrerebbero questo effetto c’è quello di Milgram, un esperimento di psicologia sociale condotto per la prima volta nel 1961 dallo psicologo da cui prende il nome, con l’obiettivo di studiare il comportamento di individui che ricevono ordini, in conflitto con i loro valori;

 3) Principio del branco: essere conformi al gruppo è uno dei principi più potenti che esistano. Questo è stato provato prima da Asch con il suo famoso studio sulle “linee”, un esperimento che dimostrava quanto il solo fatto di essere membro di un gruppo possa portare un soggetto a modificare delle percezioni oggettive solo per uniformarsi all’opinione comune. Successivamente Cialdini con i suoi studi sulla persuasione definita come “meccanismo automatico” del tutto inconsapevole, ci si convince di qualcosa, facendo scelte consequenziali, dettate da una sorta di scorciatoia mentale;

4) Disonestà: si ha sempre più paura di accadimenti nefasti e i truffatori lo sanno bene utilizzando a loro favore queste situazioni. Un esempio è quello dei maghi che speculano sulle malattie e sui drammi promettendo guarigioni miracolose;

5) Inganno: la gente risulta facilmente ingannabile anche quando pensa di essere attenta. Così i truffatori riescono a costruire una situazione sociale che li guidi dove loro vogliono. Un esempio il club dei libri che somministrano il loro questionario, pensando che sia solo un sondaggio, ma in realtà lo scopo e vendere i loro abbonamenti,

6) Bisogno e avidità: i truffatori stimolano dei bisogni che non esistono. Una mossa utile in ogni trattativa, che può diventare una vera e propria truffa, facendo leva sull’avidità. Ad esempio l’ abbaglio di un super sconto per poi venire a conoscenza di un errore;

7) Tempo: Cialdini parla di scarsità, “solo fino a fine scorta” oppure “ci sono ancora 3 posti”. L’essere umano è programmato per fare scorta di ciò che è scarso. Questa caratteristica, in passato, poteva determinare la vita o la morte di intere famiglie. Solo chi riusciva a fare scorta di acqua, durante un periodo di siccità poteva sopravvivere.

Nell’ordinamento giuridico italiano il reato di truffa è disciplinato all’art. 640 c.p. “Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da € 51 a € 1.032. …”. La truffa è un delitto che si realizza attraverso una cooperazione con la vittima, una sorta di reato in contratto, poiché si incriminano le modalità della condotta altrui, che tende a carpire il consenso della vittima inducendolo in errore.  Essendo che questa tipologia di reato compromette la libertà di autodeterminazione della vittima e il patrimonio codificato in danno e profitto economico, la truffa si configura come un reato reato plurioffensivo.

La truffa è punita con la pena della reclusione da sei mesi a tre anni, congiunta alla multa da 51 a 1032 euro. Nei casi previsti dal secondo comma la reclusione è da uno a cinque anni, congiunta alla multa da 309 a 1549 euro. Il termine ordinario di prescrizione di tale reato è pertanto sei anni. La competenza spetta al Tribunale monocratico ex art. 33 ter c.p.p.

Ai delitti di truffa aggravata previsti dagli artt. 640 comma 2 n. 1 il Legislatore con l’art.640 quater c.p., aggiunto dall’art. 3, L. 29.09.2000, n. 300 ha esteso l’applicabilità della confisca (anche per equivalente) del profitto o del prezzo del reato.

Le modalità con cui le truffe vengono messe in atto sono in costante evoluzione. Recentemente un caso di particolare interesse ha avuto luogo nella città di Napoli dove, a cadere nella rete dei truffatori sono stati alcuni malcapitati cittadini che si sono trovati a pagare false contravvenzioni, versando la quota dell’infrazioni ad un iban non appartenente al Comune di Napoli.

I truffatori hanno riprodotto in maniera dettagliata il foglio di contravvenzione utilizzato dalla Polizia Locale, un falso verbale che oltre alla contestazione rilevata, era indicato un codice Iban su cui effettuare il versamento per il pagamento della multa del valore di 29,90 euro entro 5 giorni, passato questo termine la sanzione ammonta a 41 euro. Ai cittadini si contestava il mancato rispetto dell’articolo 158 del Codice della Strada  “Divieto di fermata e di sosta dei veicoli” quindi la vittima trovava sul parabrezza della propria auto, il foglio di verbale e leggendo che la somma dell’infrazione era minima, cadeva nella rete dei truffatori, effettuando il pagamento.

 

La truffa più famosa, resta indubbiamente, la vendita della Fontana di Trevi, nel famosissimo film “Totò Truffa 62”, dove Totò assistito dal fidato collega di truffe Nino Taranto, riesce a vendere il monumento romano ad un malcapitato italo – americano Decio Cavallo, Caciocavallo, interpretato da Ugo D’Alessio.

References:

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https://criminologiaicis.it/assemblea-dei-professionisti-aicis-in-cantiere-nuovi-progetti

https://criminologiaicis.it/flight-safety-la-sicurezza-del-volo/

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L’AUTRICE

Rosaria Vittadini, Presidente AICIS per la Regione Sicilia, Criminologa Qualificata ed Esperta in Scienze dell’Investigazione. Responsabile Comunicazione per AICIS.