CASO MISTERIOSO, SOLUZIONE FACILE? La soluzione potrebbe essere tragicamente “semplice”, per quanto inspiegabile. Dinamica poco chiara e, soprattutto, pochi testimoni o, meglio, dato il tenore del recente appello lanciato dal Procuratore (“chi sa si faccia avanti”) pochi disposti spontaneamente a parlare.
Per il resto, per ora, ci si affida alla scienza. Per l’esecuzione dell’autopsia sul corpo della povera Viviana, oltre ai medici legali, è stato incaricato il prof. Stefano Vanin, entomologo forense genovese, già noto per aver svolto una perizia nei casi di Yara Gambirasio, di Melania Rea e Lucia Manca.

L’ INDAGINE TECNICA: Il professor Vannin è al lavoro per scoprire l’orario del decesso della deejay, innanzitutto per stabilire l’orario presunto della morte. Per farlo lavora sulle larve e gli insetti trovati sul corpo anche per stabilire se la povera Vivian sia morta lì dove è stata trovata o sia stata trasportata sul posto da qualcuno. Proprio per questo, prima di recarsi all’obitorio dell’ospedale di Messina, l’entomologo forense ha fatto un sopralluogo sul posto in cui è stato trovato il corpo per prelevare dei reperti, insetti e larve. Dal lavoro di laboratorio si dovrebbe pervenire alla l’identificazione della specie e, dal il confronto con i dati termici si dovrebbe pervenire ad una stima attendibile dei tempi del decesso”. Per ora si può solo dire che gli insetti presenti sono tipici dell’ambiente nel quale è stato rinvenuto il cadavere, il che depone a sfavore dell’ipotesi che il corpo sia stato spostato.

LA PAROLA ALL’#ENTOMOLOGIA FORENSE: Una possibile soluzione, soprattutto in ordine all’ora presunta della morte sarà fornita dall’entomologia forense branca dell’entomologia che studia i cicli vitali di quegli insetti che, sviluppandosi sui resti in decomposizione, sono utilizzabili ai fini della determinazione della datazione e delle cause della morte.

SI FA STRADA L’IPOTESI DEL #SUICIDIO: In realtà, l’autopsia eseguita a Messina, al momento, non ha permesso di chiarire causa e dinamica del decesso, né di collocarlo nel tempo. Lo ha chiaramente riferito alla stampa la professoressa Elena Ventura Spagnolo, uno dei tre periti nominati dalla Procura di Patti, dicendo che «al momento non si può escludere nulla perché le lesività sul corpo possono essere compatibili con tutte le ipotesi possibili».
Secondo la dottoressa Pina Certo, consulente di parte nominata dal marito di Viviana «sono emerse delle fratture su più parti del corpo che era in avanzato stato di decomposizione». «Serviranno altri esami per capire cosa sia successo», ma sottolineando che «sono ferite compatibili con una caduta dall’alto». E’ sulla scorta di queste evidenze – per nulla dirimenti in verità – che la famiglia della donna propende per una ipotesi di suicidio, dato che il corpo è stato rinvenuto ai piedi di un traliccio dal quale Viviana potrebbe essersi gettata.

LO STATO MENTALE DI VIVIANA: Ad avvalorare la tesi del suicidio emergono alcuni elementi avanzati dai familiari. In particolare, la zia della donna ha esibito un certificato dal quale si evincerebbe che la donna soffrisse di “manie di #persecuzione”. Non una semplice depressione, quindi, ma qualcosa di più grave.
Secondo quanto detto dalla zia, la povera Viviana avrebbe più volte riferito al padre di aver paura perché era #pedinata. Sarebbe interessante verificare a quando risalgono i certificati e le paure di Viviana, per escludere che quei #pedinamenti non fossero solo frutto della sua mente.

AICIS