(AICIS)

Via libera senza rilievi del Garante della privacy sul decreto che introduce le nuove modalità di lettura dei Green Pass.

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Le raccomandazioni dell’Autorità a datori di lavoro pubblici e privati impongono, però, alcuni adempimenti.

Il Garante raccomanda:

  • la chiara distinzione dei ruoli e delle competenze di chi sarà predisposto ai controlli;
  • la necessità di informare i lavoratori circa le nuove verifiche, continuando con l’esigenza di aggiornare la policy-privacy di amministrazioni e aziende;
  • la registrazione delle operazioni di verifica in appositi log da conservare per dodici mesi;
  • la convenzione che le PA sopra i mille dipendenti dovranno sottoscrivere con il ministero della Salute se decideranno di adottare la modalità di interoperabilità applicativa, quella che consente di dialogare direttamente con la piattaforma Dgc (Digital green certificate; si veda anche il pezzo a fianco).

Le prescrizioni:

  1. Le verifiche – Controlli non oltre 48 ore prima
    Per specifiche esigenze organizzative, si può chiedere il controllo del green pass interrogando la banca dati al massimo entro le 48 ore dall’accesso al luogo di lavoro
  2. I sistemi operativi – Banca dati unica con quattro accessi
    La Pa avrà due modalità di verifica massiva e anticipata del green pass. Le aziende oltre i 50 dipendenti passeranno dall’Inps o potranno modificare i tornelli
  3. Linee guida PA – Con assenze non maturano contributi
    Nella Pa, per le assenze dovute a mancanza di green pass non sono dovuti né la retribuzione né altro compenso o emolumento, anche le componenti previdenziali
  4. Privacy – No a conservazione dati sul Green pass
    Per i controlli del Green pass effettuati con App, è vietato conservare il codice a barre bidimensionale (QR code) delle certificazioni verdi sottoposte a verifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AICIS