(AICIS)  Cosa ci fa una “spia” in Vaticano? Ammesso che di spia effettivamente si tratti … naturalmente. All’anagrafe è Cecilia Marogna ed è stata arrestata alcuni giorni fa per reati contro la pubblica amministrazione. Ma quello che rende importante la notizia non è l’arresto in sé, ma i suoi presunti rapporti con i servizi segreti italiani e il suo ipotetico ruolo nella trattativa per la liberazione dei due religiosi italiani tenuti in ostaggio in Mali. Se andiamo alla sostanza, l’arresto, avvenuto in territorio italiano resta sullo sfondo di due inquietanti fatti: primo, è che il Vaticano tiene – a quanto pare – rapporti col mondo dello spionaggio i che di per sé lascia sbalorditi; il secondo è che il Vaticano ha pagato un riscatto per la liberazione dei due religiosi sequestrati in Mali accordandosi quindi con persone di malaffare, cioè con i “peccatori”. Se riferite ad altri ordinamenti statali le due notizie potrebbero apparire più o meno normali. Ma qui, al centro della vicenda, c’è il depositario della dottrina cattolica che dovrebbe occuparsi della salvezza delle anime, piuttosto che d’intelligence. Ora la domanda è: c’è una guerra di spie che coinvolge i vertici passati e presenti dei nostri servizi di intelligence, ma anche i servizi vaticani, qualche circolo massonico e una società svizzera di intelligence improvvisamente sparita dai radar?

Secondo la stampa quotidiana (Il Giornale) la Marogna avrebbe lavorato a lungo per l’Aise, il nostro servizio segreto estero.

La donna si sarebbe in particolare attivata per agganciare i clan islamici responsabili del sequestro in Mali di padre Pierluigi Maccalli e di altri ostaggi occidentali. Per questo sarebbe stata aiutata finanziariamente sia dai servizi italiani che dal Vaticano. Letto in un altro modo il Vaticano avrebbe finanziato operazioni di intelligence, a fin di bene (la liberazione dei religiosi) ma con procedure che potrebbero apparire quanto meno opache. Potrebbero, abbiamo detto, perché restano aperti tanti quesiti: erano contatti reali, quelli di cui parlava la donna con i suoi referenti in Italia? Ha davvero le prove documentali di quanto afferma? E’ davvero in possesso di un video che documenta l’esistenza in vita di padre Maccalli, girato mesi prima di quello che è poi arrivato in Italia?

Secondo la sua versione la Marogna sarebbe arrivata a un passo dal chiudere l’accordo con i sequestratori.

Non solo, ma – sempre stando a quanto la stampa riporta circa le sue dichiarazioni – si sarebbe mossa nel quadro di una strategia complessiva che alla lunga avrebbe avvantaggiato l’Italia. Nel pacchetto di liberazioni, infatti, sarebbe stato incluso anche il rilascio di una suora colombiana, Gloria Cecilia Narvaez, sequestrata in Mali nel 2017. E quale sarebbe il vantaggio per il Nostro Paese? Riuscendo a riportare a casa la religiosa sudamericana, l’Italia avrebbe potuto incassare, a titolo di gratitudine, l’impegno del governo colombiano a collaborare per la verità sull’uccisione di Mario Paciolla, l’operatore dell’Onu trovato morto nella sua casa di San Vicente del Caguan nel luglio scorso. Un giallo irrisolto che per che per certi versi è assimilabile a quello dell’assassinio di Giulio Regeni al Cairo (vicenda anch’essa ancora avvolta dall’oscurità).

Adesso, approfondire la vicenda Vaticano-Marogna-Servizi Segreti spetta ai magistrati italiani e a quelli d’oltretevere.

Ora, sembra che il nuovo capo dell’AISE abbia preso le distanze dalla presunta Spia.

Alla liberazione di padre Maccalli si è arrivati comunque. E insieme al religioso è stato liberato anche Nicola Chiacchio, l’altro ostaggio di cui le cronache hanno parlato sbrigativamente indicandolo come «turista», ma che in realtà sarebbe stato anche lui utilizzato dai nostri 007 come fonte nell’area geografica in questione.

Questo è quel poco che si è potuto apprendere dai media circa i fatti, i quali sono ancora tutti da chiarire. Però, al di là di questo, occorrerebbe capire come la Marogna sia arrivata fino alle stanze più segrete del Vaticano e nel contempo ad avere contatti con i vertici dell’intelligence.

AICIS