Come risposta ai troppi femminicidi, alle violenze che avvengono tra le mura domestiche e in contesti familiari e che ogni giorno scuotono l’opinione pubblica e interrogano ai vari livelli gli operatori giuridici e l’intera Società, la Camera ha approvato definitivamente il c.d. Codice Rosso con 200 sì, nessun voto contrario e 61 astenuti.
Si tratta di uno strumento di contrasto a gravissimi fatti di reato cui troppo spesso si assiste.
Il nuovo testo, in modifica del cosiddetto Codice Rosso emanato nel 2019 con legge n. 69, sarà ora arricchito da alcune nuove norme finalizzate a garantire maggiore efficacia in termini di deterrenza e sanzionatori.
Viene, in particolare, prevista un’ulteriore ipotesi di avocazione delle indagini preliminari da parte del Procuratore Generale presso la Corte d’appello, nel caso in cui il Pubblico Ministero non senta la vittima entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato per delitti in materia di violenza domestica e di genere.
Questa, come le altre norme introdotte in materia, costituiscono un utile strumento di contrasto e di tutela delle troppe persone offese. L’innalzamento delle pene, l’introduzione di nuove fattispecie di reato, le modifiche dei termini procedurali e la creazione di una vera e propria “corsia preferenziale” per le vittime di questi reati mirano infatti a garantire tempi sempre più stretti di contrasto ai fenomeni delittuosi in funzione di una maggiore tutela della vittima e risposte sanzionatorie effettive e severe.
L’autore
Francesco Rubino è membro del Comitato Scientifico dell’AICIS ed ha partecipato attivamente alla preparazione della Norma UNI 11783:2020 sulla figura del Criminologo professionista. Laureato all’Università degli Studi di Milano, ha frequentato corsi dedicati al diritto penale dell’impresa e alla responsabilità amministrativa degli enti e si è specializzato nella prevenzione e nell’assistenza giudiziale di reati nel contesto societario ed economico.
A quest’attività di studio e di approfondimento della conoscenza della realtà aziendale, ha sempre accompagnato un’intensa attività processuale, soprattutto presso gli uffici giudiziari milanesi.
Ha acquisito una solida esperienza quale membro di molteplici Organismi di Vigilanza presso PMI e importanti Gruppi in diversi settori economici ed industriali, tra cui: Luxury, biotecnologie, GDO, software house, data storage, edilizio ed alimentare.
Ha redatto Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo di importanti società, quotate e non quotate ed è Responsabile dell’Osservatorio 231, uno strumento utile per chi si trova ad affrontare specifiche tematiche in materia 231 e per chi intende approfondire i più recenti sviluppi del settore.
All’interno del Dipartimento, offre assistenza alle imprese in tutti i settori di corporate criminal law, con particolare riferimento ai settori dei digital crimes, reati finanziari, HSE crimes e diritto penale tributario.
Tale attività è fornita non solo in ambito giudiziale, ma anche in prospettiva preventiva, avendo maturato una consolidata expertise in criminal-compliance per l’impresa, mediante la predisposizione di Modelli organizzativi e policy di comportamento.
Negli ultimi anni ha ampliato l’ambito di expertise occupandosi della tutela di soggetti deboli in materia di stalking, maltrattamenti in famiglia, reati sessuali, violenza di genere e più in generale reati contro la persona, fornendo assistenza in Tribunali ordinari e dei minorenni.
Sotto tale profilo, il Dipartimento offre assistenza alle vittime di violenza di genere, potendo contare su di una rete di rapporti professionali che vedono coinvolti psicologi-psicoterapeuti, investigatori ed Enti, garantendo un lavoro di equipe che associ le competenze giuridiche ad attività di sostegno delle vittime, consulenze, attività investigative e somministrazione di test psicodiagnostici per finalità processuali.
Il suo link:
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