IL GENERALE MORI, NON FECE NESSUNA TRATTATIVA ILLEGALE

La Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha restituito dignità ed onore a Mario Mori, assolto dopo un calvario giudiziario durato vent’anni.

Si tratta dell’uomo grazie al quale fu assicurato alla giustizia Totò Riina, il sanguinario Capo dei Capi di Cosa Nostra. A stanarlo fu la squadra operativa del Capitano Ultimo. Dopo l’arresto del boss il generale Mori ebbe a dire: «Non ho avuto la forza di aspettare, di andare avanti nel pedinamento, se avessi atteso ancora qualche chilometro prima di dare l’ordine li avremmo presi tutti: seppi poi che Riina si stava dirigendo a una riunione della “commissione” provinciale di Cosa nostra». Non c’è dubbio che si trattasse di una scelta difficile: cosa sarebbe successo se se lo fossero fatti sfuggire? In un film ne sarebbe conseguita la consegna della “stella d’onore”, nel mondo reale Mori è finito sotto processo. Il risultato è un gioco di specchi: il Carabiniere e il malfattore entrambi contemporaneamente alla sbarra. Così Mori subisce un primo processo e, nel 2006, viene assolto. La sua scelta investigativa, quella di non aver perquisito il covo di Riina, gravata dal sospetto di favoreggiamento, venne giudicata legittima, poiché si disse che: “l’accettazione del rischio fu condivisa da tutti”. Quindi, faccenda chiusa e onore reso, tanto che nel 2001 Mori diventerà direttore del Sisde, il servizio segreto civile. Sarà il suo ultimo incarico operativo perché nel 2006 è stato collocato in quiescenza. Una pensione ben poco goduta, però, visto che la tegola più grossa – quella di aver condotto una trattativa col nemico per conto dello Stato – ancora doveva cadergli sul capo. Secondo l’accusa e secondo i giudici di primo grado sarebbe stato lui l’anello di congiunzione tra pezzi deviati dello Stato e Cosa nostra, in una trattativa che puntava a fermare lo stragismo mafioso “concedendo” ai mafiosi una tregua. La sentenza di ieri ha messo la parola fine alle tribolazioni di un uomo di Stato considerato tra i più abili investigatori nella storia dell’Arma.

 

 

 

 

 

 

 

 

AICIS