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A dar credito a quanto riportato dalla nota agenzia di stampa Adnkronos (9 settembre 2022) lui avrebbe dichiarato: “la canzone l’ho scritta quando avevo 18 anni e oggi ne ho 33…. Canzone che oggi non rispecchia il mio pensiero”. Lui è il noto cantante Fedez, la canzone è quella con cui aveva lanciato un’invettiva canora contro l’Arma dei Carabinieri.
La vicenda ha assunto caratteri giudiziari per la denuncia di una Associazione di ex Carabinieri che aveva sostenuto, in una querela, che l’Arma ne fosse stata vilipesa.
Ora, la cronaca ora ci informa che il pubblico ministero competente ha chiesto l’archiviazione del procedimento, ma gli ex Carabinieri si oppongono.
Dice il pubblico ministero: “… L’elemento soggettivo del reato di vilipendio … consiste nella coscienza e volontà di esprimere offensivi ed aggressivi giudizi nei confronti delle istituzioni tutelate con l’intenzione di produrre l’evento costituito dalla pubblica manifestazione di disprezzo delle stesse…”
Qui – secondo l’accusa – l’intento era quello di recitare la parte del “cantante maledetto” sull’immagine dei rappers americani e di fare breccia sul pubblico con tipici toni di aspra protesta.
Invece, lui, secondo quanto riporta Adnkronos, all’epoca aveva proprio quell’opinione visto che ha detto che la canzone oggi “non rispecchia più il suo pensiero”. Quindi fu recita o manifestazione di una propria convinzione?
I rappers sono seguiti da milioni di followers e in qualche modo fanno cultura: perché la musica è cultura e le parole cantate creano in un vasto pubblico emozioni e stati d’animo se non qualche volta pulsioni. Ci auguriamo che quelle di Fedez, non abbiano suscitato davvero nei suoi seguaci una pubblica manifestazione di disprezzo e di ostilità nei confronti di un’Arma che da 208 anni tutela la sicurezza dei cittadini col sacrificio di numerosi eroi.
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