Il decreto “anti-pirateria è legge. Il Senato lo ha approvato in via definitiva. Il provvedimento contiene misure che puntano a prevenire ed a reprimere la diffusione illecita in rete di contenuti tutelati dal diritto d’autore. Un fenomeno per nulla marginale considerato che l’ultimo studio di Fapav-Ipsos ha rivelato che nel 2022 gli atti di pirateria scoperti sono stati ben 30 milioni. È poco meno della metà della popolazione adulta (42%) a essere coinvolta in questa dinamica illegale. Un fenomeno che causa in termini di Pil danni per oltre 700 milioni di euro mancati introiti fiscali per 319 milioni di euro.

Un nuovo reato: In particolare, la nuova legge (in via di pubblicazione sulla GU) introduce una nuova fattispecie penale“è punita con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 2.582€ a 15.493€ la fissazione – per uso non personale e a fini di lucro – su supporto digitale, audio, video o audiovideo, in tutto o in parte, di un’opera cinematografica, audiovisiva o editoriale, nonché la riproduzione, l’esecuzione o la comunicazione al pubblico della fissazione abusivamente eseguita”. Quindi, gli autori di riproduzioni illegali rischiano non solo una multa, ma anche la reclusione.

Nuove competenze dell’AGCOM: La legge, inoltre, attribuisce nuovi poteri all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM). In particolare, entro trenta minuti dall’inizio della trasmissione pirata – nel caso dei contenuti in diretta – AGCOM potrà verrà bloccare l’instradamento del traffico verso una IPTV che sta violando il diritto d’autore, agendo a livello dell’indirizzo IP e non del DNS: gli utenti si troveranno di fronte, di conseguenza, una schermata che avverte dell’azione dell’AGCOM. In pratica i siti pirata potranno essere oscurati.

Sull’argomento guarda il video:

https://www.youtube.com/watch?v=Zz4NVY2pnE8&t=10s