Con il Provvedimento 18 luglio 2023, n. 312 il Garante Privacy, ha comminato una multa di 45.000 euro ad un Comune siciliano per aver installato alcune telecamere per il controllo della raccolta differenziata dei rifiuti in violazione della disciplina sulla privacy. Nel caso in esame, un cittadino aveva ricevuto alcune multe per aver conferito i rifiuti indifferenziati in modo errato. Gli accertamenti della violazione sarebbero avvenuti più di un mese dopo la registrazione dei filmati, effettuata senza che i cittadini fossero stati adeguatamente informati della presenza delle telecamere e del trattamento dei dati. Il Comune, cioè, si era sostanzialmente limitato ad apporre un cartello direttamente sul cassonetto, poco visibile e sprovvisto delle informazioni richiesta dalla normativa in materia di privacy. Inoltre, l’Ente non aveva in alcun modo precisato o individuato i tempi di conservazione dei dati e non aveva esplicitamente nominato, con apposito contratto, le aziende responsabili del trattamento prima dell’inizio dello stesso, come è invece previsto dalla normativa. Anche le aziende, quindi, sono state sanzionate con multe da cinque a 10mila euro per non essere mai state nominata responsabile del trattamento. In ogni caso, ai fini dell’applicazione delle sanzioni, il Garante ha tenuto in considerazione il fatto che il trattamento ha riguardato non solo i dati dei residenti del Comune, oltre 50.000 interessati, ma anche i dati dei non residenti, il cui numero non è invece quantificabile.
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