La droga? Gira sempre di più ed è sempre più diffusa tra gli adolescenti. L’allarme è stato lanciato, davanti alla Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, dalla federazione delle comunità terapeutiche durante la presentazione dell’indagine conoscitiva sulle dipendenze patologiche diffuse tra i giovani.
Tra l’altro, i servizi pubblici e le comunità terapeutiche faticano ad intercettare questo bisogno inespresso, e sempre più sommerso, delle dipendenze giovanili.
Il problema è che il mercato degli stupefacenti è cambiato diventando sempre più capillare sul territorio, con costi delle droghe sempre più bassi. Inoltre, dall’inizio dell’epidemia Covid c’è una nuova forma di approvvigionamento: quella dei siti web.
Non solo, ma tante nuove sostanze illegali si sono accostate alle tradizionali. Il quadro è preoccupante perché a fronte di questo incremento nella diffusione spesso i servizi territoriali sono rimasti gli stessi con pochi fondi per la prevenzione, senza strumenti adeguati per aiutare i ragazzi. In realtà il sistema è basato ed è rimasto “ingessato” sulla figura, non più attualissima, dell’eroinomane.
I DATI
Secondo i dati ufficiali relativi al 2018, si parla di 880mila ragazzi che hanno dichiarato di aver fatto uso di sostanze illegali, cioè 1 ragazzo su 3 tra quelli che vanno a scuola tra i 15 ed i 19 anni. Notare, tra l’altro che non è detto che tutti quelli che hanno negato lo abbiano fatto con sincerità.
Sempre stando alle rilevazioni fatte sul campo, il fenomeno è in continuo aumento e l’età si è abbassata sempre più arrivando a coinvolgere minori che sono in realtà poco più che dei bambini ed hanno tra gli 11 e i 14 anni. I giovani che si rivolgono spontaneamente ai centri sono una sparuta minoranza rispetto al numero di quelli che avrebbero bisogno di sostegno. Su 300mila persone che si rivolgono ai servizi pubblici per dipendenze legate al consumo di sostanze stupefacenti meno del 10% ha un’età inferiore ai 25 anni. Altro dato preoccupante è la diffusa pratica di mixare diverse sostanze psicoattive: alcool, analgesici oppiacei, benzodiazepine ed altri psicofarmaci. Ed ora è proprio il cosiddetto policonsumo ad essere il comportamento maggiormente a rischio per gli adolescenti.