L’Italia ha dovuto versare più di 18 milioni di euro all’Europa per condanne ricevute dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel 2018.
Con questa cifra il nostro Paese si colloca, per mancato rispetto dei diritti umani, dopo la Russia, la Turchia, l’Ucraina, la Romania, l’Ungheria, la Greci, la Moldavia e la Lituania.
Le condanne all’Italia hanno riguardato il divieto di tortura e trattamenti disumani e degradanti; il diritto al giusto processo; il diritto al rispetto della privata familiare; violazione del principio nulla poena sine lege; il diritto di proprietà; il diritto alla effettiva tutela giurisdizionale.
I dati relativi alle condanne subite dal nostro Paese sono stati resi noti nella Relazione annuale sulla esecuzione delle pronunce della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo pubblicata l’8 gennaio 2020.